Riproduzione dei Canarini




Il primo passo da compiere per la riproduzione dei canarini, è la scelta della coppia. I componenti della coppia devono essere scelti in base al piumaggio, alle dimensioni, ed in generale in base alle caratteristiche dettate dal loro specifico standard, per esempio si tende spesso a consigliare l'accoppiamento di canarini intenso per brinato, in special modo viene abbinato maschio intenso per femmina brinato e assolutamente si sconsiglia di accoppiare intenso per intenso e brinato per brinato.

Gli esemplari possono essere inseriti nella stessa gabbia già nel periodo invernale, in modo che possano abituarsi l'uno all'altro e conoscersi; successivamente, verso Marzo / Aprile si potrà mettere a disposizione il nido, e solo quando la femmina inizierà a dimostrare di essere pronta per la costruzione dello stesso, si metterà a disposizione il materiale di imbottitura. Per dover di cronaca, è giusto dire che alcuni allevatori tendono ad usare un maschio per più femmine, ma in condizioni normali è preferibile lasciare concludere il ciclo riproduttivo alla coppia scelta.

Il nido può essere di quelli interni o di quelli esterni, fondamentale sarà la posizione in cui verrà posto, visto che spesso le canarine necessitano di un po' di riservatezza e vogliono sentirsi al sicuro durante il periodo dedicato alla cova; per fare ciò si consiglia di schermare i nidi esterni o gli angoli delle gabbie (nel caso in cui il nido fosse di quelli interni) con un panno o del cartone in modo che la canarina si senta libera da "sguardi indiscreti"

La preparazione del nido è un compito che la femmina assolve solitamente senza problemi, e spesso può essere aiutata anche dal maschio, ma può capitare che una femmina sia particolarmente incapace nel sistemare l'imbottitura, e si renda necessario l'intervento dell'allevatore per cercare di sistemare al meglio il luogo di deposizione. Non dobbiamo scoraggiarci se dopo poco il nido sarà nuovamente distrutto e si dovrà ricostruire ogni giorno, perchè una volta che la canarina inizierà la deposizione, la sua unica preoccupazione saranno le uova, e l'imbottitura non verrà più arruffata.

Come materiale da utilizzare per l'imbottitura del nido si sconsiglia vivamente di mettere esclusivamente o in gran parte cotone, in quanto le zampe dei piccoli potrebbero rimanere intrecciate con il materiale stesso, si consiglia pertanto di mettere a disposizione fili di canapa o juta (reperibili nei negozi specializzati), un pochino di borraccina secca, così da permettere alla canarina di scegliere il materiale più idoneo e le relative quantità.

La deposizione si compie di solito in pochi giorni, e vengono deposte in media dalle 3 alle 5 uova, anche se raramente si potrà assistere a deposizioni di 8 - 9 uova.

La cova inizia solitamente dopo la deposizione del secondo uovo, per questo si consiglia ogni giorno di sostituire le uova deposte con delle uova finte, fino alla conclusione della deposizione, per evitare così che i primi nati riescano a sopraffare i più piccoli al momento dell'imbeccata. Le uova momentaneamente prese in custodia devono essere poste in una scatolina con dell'ovatta e ruotate ogni giorno di 180°, per evitare che il tuorlo si decentri, causando dei problemi al momento della schiusa, se non anche nella crescita dello stesso embrione. Durante il periodo di cova deve essere messo a disposizione della femmina la vaschetta per il bagnetto, in modo che possa essere regolata l'umidità nel nido, fondamentale per la schiusa delle uova.

L'incubazione dura tra i tredici e i quindici giorni, a seconda dell'assiduità con cui la canarina avrà covato e delle temperature esterne. Verso il sesto-settimo giorno di incubazione si può effettuare la speratura delle uova, per vedere se l'uovo è fecondo (e se si è formato l'embrione) oppure se è "bianco" (termine usato per identificare le uova non fecondate o non sviluppate). Il controllo può essere fatto guardando le uova in controluce, in questo caso, l'uovo fecondato apparirà molto più scuro e opaco di uno non fecondato; altro metodo utilizzabile potrebbe essere quello di avvicinare al guscio delle uova una piccola lampadina a led, in modo che la stessa possa illuminare l'interno dell'uovo mostrando l'eventuale parte scura dell'uovo, evidente segno della presenza dell'embrione.

Alla nascita i canarini sono praticamente nudi e con gli occhi chiusi (si apriranno solo dopo qualche giorno). Per l'alimentazione dipendono totalmente dai genitori, che li alimenteranno principalmente con pastoncino all'uovo. Si consiglia di fornire almeno due volte la settimana una piccola dose di pastoncino almeno un mese prima dell'accoppiamento, così che la coppia conosca già tale alimento, ovviamente il pastoncino dovrà essere disponibile ogni giorno (oltre al misto semi), al momento della nascita dei piccoli.

I giovani canarini usciranno dal nido verso il diciottesimo giorno di vita e saranno completamente indipendenti dai genitori verso il mese di età. La femmina raramente porta a svezzamento i piccoli, che nell'ultimo periodo vengono accuditi totalmente dal maschio. Verso i venti giorni di età dei piccoli, la madre inizierà ad avere necessità di creare un nuovo nido, per la successiva deposizione, si consiglia quindi di mettere a disposizione un secondo nido, oppure, se i piccoli non hanno mostrato problemi a uscire dal loro nido, può essere tranquillamente sostituito quello usato in precedenza. In questo periodo è importantissimo fornire alla femmina il materiale per l'imbottitura del nido stesso, e controllare che i giovani non vengano spennati dalla madre in cerca di nuovo soffice materiale. Se si presentassero problemi tra la femmina e i piccoli, si consiglia di dividere prontamente la gabbia in due zone, una con i piccoli e una con i genitori, il maschio si preoccuperà di alimentare i giovani figli attraverso la rete di divisione.

Quando i giovani canarini saranno svezzati sarà opportuno inserirli in una gabbia più spaziosa in modo che possano esercitarsi nel volo e fare conoscenza con eventuali altri coetanei.

Sarà buona norma non fare effettuare alla femmina più di due / tre covate l'anno per non creare problemi di deperimento e affaticamento eccessivo.